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L'ascensione Stampa E-mail
Scritto da Stefano Fogliani   
sabato 06 agosto 2011

Lo avevo promesso, e scritto, dopo Trieste, quando abbandonai il Rocco, insieme al talismano Greco e al bello della diretta, con il marchio della Lega Pro addosso. “Se ci salviamo vado a Carpineti a piedi”, dissi e scrissi, e l’ho fatto, trovando epigoni anche più stoici, e mattinieri, di me - vedasi Gazzetta di Modena del 31/07 - ma anche la soddisfazione di aver tenuto fede, in toto, a quanto promesso. Mi ci sono volute scarpe robuste, consigli, concentrazione, voglia e indispensabili appoggi nei mille bar in cui ho fatto sosta per dissetarmi e nell’albergo che ha custodito il mio bagaglio e nei tanti che mi hanno sorretto e assistito,  ma ce l’ho fatta. Sono partito alle 7,51 di una mattina estiva di quelle che fanno sembrare bella anche Sassuolo, sono arrivato a Carpineti alle 16,13, esaudendo in pieno quanto propostomi alla vigilia, parte integrante del voto ovvero:
 
- muoversi da solo
- con addosso la maglia numero otto di Pagani
- no sigarette durante il tragitto
- solo un ipod a farmi sembrare la traversata meno lunga
- ammesse, salvo crisi cardiache e/o di pianto, brevi soste, peraltro ampiamente programmate

 
Trentasei circa, da tachimetro, i chilometri
, meno di trenta - a occhio - quelli che ho fatto nelle mie otto ore di tragitto, tagliando la provincia reggiana grazie alle sponde del Secchia, quattro le bustine di sali minerali ingurgitate, due i cornetti mangiati nei bar quando i morsi della fame si sono fatti insopportabili, una dozzina le bottigliette d’acqua che ho consumato - e pisciato - cui vanno aggiunti un paio di Gatorade ed altrettanti caffè, uno il tubo di crema protettiva – 40 il fattore, sulla carta- che hanno impedito alla mia pelata di sfaldarsi sotto il sole di fine luglio, ma non ai miei polpacci di abbrustolirsi in modo tanto doloroso quanto inatteso.

La cavriana, tra Campiano e Roteglia, il tratto più impegnativo (schivare le automobili in corsa è esercizio che richiede pazienza e perizia) e la salita tra Fontanella e Santa Cristina di Baiso quello nel corso del quale, dopo quattro ore di marcia, ho cominciato a chiedermi chi me l’aveva fatto fare, quello dell’unica vera crisi. Il passaggio davanti alla Parrocchiale di Baiso il momento più mistico, quello appena fuori Baiso, quando sì vedono i calanchi e un po’ di Pietra di Bismantova il più suggestivo. La sede del Puma fan clèb in via Menotti a Sassuolo il punto di partenza, l’hotel Contessa Madilde di Carpineti, sede del ritiro neroverde, cinquecento metri circa più su, quello di arrivo. Un ipod e un telefonino a darmi compagnia e sicurezza, e il lampo in cui, poco oltre Casa Spadaccini, ho visto l’abitato di Carpineti, quello più accecante. Erano le 15,37, mi sono detto “sono arrivato”, e il resto mi piace dire che sia andato da se, ma solo perché ci sono arrivato in fondo, trascinando le mie pigrizie ben oltre i litri di acido lattico che ancora mi paralizzano i muscoli.

 

FOTOGALLERY

 

 Ore 7.51, da

 Ore 7.51, da "Mazzi" in via Menotti: partenza!

9.54 - La terribile Cavriana

 9.54 - La terribile "cavriana"

12 - Baiso

 12 - Baiso

13 - Baiso centro

 13 - Baiso centro

 14.05 - Montefaraone

 14.05 - Montefaraone

15.05 - Case Spadaccini

15.05 - Case Spadaccini

15.37 - Si intravede l'abitato di Carpineti...

 15.37 - Si intravede l'abitato di Carpineti...

15.47 - Carpineti

 15.47 - Carpineti

 16.13 - L'arrivo all'albergo

 16.13 - L'arrivo all'albergo

17.12 - La squadra di soccorso del Puma Fan Cléb recupera Fogliani

 17.12 - La squadra di soccorso del Puma Fan Cléb recupera Fogliani

 

Ringraziamenti d’obbligo a Luca Sgarbi, il bellodelladiretta, voce dei neroverdi su TRC, per i preziosi consigli sull’alimentazione nel corso del tour, Stefano Pagani detto Il genio per la maglia, Claudio Mazzi, presidente del Puma fan clèb, per le telefonate di conforto (“Sei ancora vivo?”, quella delle 10,33), Pippo Ansaloni dell’omonima ricevitoria per avermi informato che la quota sul mio arrivo era bassa “che tanto lo sappiamo che ti fermi in osteria e poi ti fai portare su in macchina”, Renata per avermi intercettato nel punto più difficile della salita e avermi consigliato un bravo cardiologo tra Fontanella e Santa Cristina, e avermi infine sostenuto per gli ultimi otto, decisivi, chilometri. I bar nei quali ho fatto soste, brevi ma fondamentali, durante il tragitto, l’hotel Contessa Matilde che ha custodito il mio bagaglio, la piscina Baia delle Carpinete per aver accolto le mie spoglie al termine della traversata, in attesa che venissero recuperate dall’unità di soccorso all’uopo attivata dal Puma fan clèb, e, ca va sans dire, l’unità di soccorso del Puma fan clèb medesimo (nelle persone del vicepresidente Diego Paganelli e del tesoriere Alessandro Vice Ferrari) che mi ha recuperato alla Baia.
Vado in vacanza, ci si risente a inizio campionato.



Commenti
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m.m.   |2011-08-06 17:16:01
Grande!
Vogliamo sapere che pezzi c'erano nell'ipod...
Davide  - Idolo   |2011-08-07 13:20:49
che dire....un grandissimo...
cemento armato  - complimenti!!!   |2011-08-08 09:36:43
poi ti dirò il mio voto in caso di...
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