Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
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Question Time, ci risiamo... |
Scritto da Stefano Panini | |||||||
lunedì 19 gennaio 2015 | |||||||
Chi semina…? …non raccoglie, almeno non a Marassi. Non farlo sul campo del grifone – più adatto alla coltivazione della barbabietola da zucchero che ad una partita di calcio – può sembrare una beffa ma tant’è. Le numerose occasioni forgiate dal tridente neroverde non sono bastate per tornare a casa con tre punti, anzi, si sbatte la testa ancora contro la dura legge del gol, quella del “pallone è rotondo” e quella del “non è finita finché l’arbitro non fischia la fine” perché è nell’assurda banalità del calcio che troviamo le risposte allo scarso raccolto neroverde. La partita di ieri riflette infatti la stagione del Sassuolo: si gioca, si crea, si cresce come collettivo ma non si raccoglie quel che si dovrebbe. L’undicesimo posto in classifica sta stretto – non nascondiamoci sempre dentro l’abito della provincialotta che deve salvarsi – e ora il pollice neroverde del Difra non può che puntare verso il basso. «I conti si fanno alla fine» tuona il mister, ma quelli di metà stagione dicono che il raccolto è scarso. Quarto d’ora neroverde? Se chiedete ad un tifoso del Torino cosa fosse il famoso “quarto d’ora granata” di cui ogni almanacco calcistico versa fiumi di lodi probabilmente vi risponderà che era quel momento in cui qualunque avversario del grande Toro sarebbe dovuto scappare. Con meno poesia si trattava del quarto d'ora finale in cui capitan Mazzola si tirava su le maniche e il Torino ribaltava il risultato segnando dai due ai sette gol in quindici minuti. Altri tempi, altri giocatori, altra storia. Se chiedete nel 2015 del quarto d’ora neroverde in quel di Sassuolo vi risponderanno che si tratta del momento in cui capitan Magnanelli e Co si slacciano gli scarpini e buttano via la partita. Ad essere più precisi potremmo parlare degli epici 3 minuti neroverdi, ovviamente in pieno recupero. Ogni squadra ha la sua croce e quella del Sassuolo di quest’anno è proprio questa. Come si dice? Chi è causa del suo mal… resti a destra in classifica. Dalle stelle alle stalle? Tutti notai prima di ogni partita del Sassuolo, pronti a fare carte false e firmare per quel benedetto pareggio che di benedetto, al triplice fischio, ha solo le catilinarie contro le buone anime celesti che da lassù si fanno due risate. Roma fu una beffa, Pelermo e Cesena le conferme e Marassi la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei punti da sinistra a destra, per l’ennesima volta. Dalla settima posizione all’undicesima, con il terz’ultimo posto occupato dal Cagliari – prossimo avversario neroverde – a nove punti. Chi si loda si imbroda è, giuro, l’ultimo proverbio di questo Question Time che ben riflette l’animo della Sassuolo del pallone proiettata sempre sulle stelle ma che, tutt’ora, deve fare i conti con le stalle entro cui rimbomba il coro del “pensiamo alla salvezza” così irritante per chi sogna ad occhi aperti scenari diversi. E ci pensiamo sì, a salvarci, ora che probabilmente il Sassuolo sulle stelle mai ci finirà e dentro la stalla riflette sul fatto che quel ferro andasse battuto finché caldo.
“Question Time” è una rubrica settimanale de “il Sassolino” tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande. Che si vinca o che si perda. Un ringraziamento particolare a Francesca Morini per la realizzazione de “la vignetta della settimana”.
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