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Frenata lunga

Scritto da Fabio Panciroli

mercoledì 11 giugno 2008

Era annunciata, ma sarà ancora lunga a finire. I dati presentati dalla 28a Indagine Statistica Nazionale sull’Industria Italiana delle piastrelle di ceramica, presentata da Confindustria Ceramica in occasione dell’Assemblea dell’Associazione, evidenziano quella difficoltà che in molti si attendevano, che altrettanti hanno toccato con mano e che tutti speravano svanisse in fretta ma che, sicuramente, si ripercuoterà anche durante tutto l’arco del 2008.
L’industria italiana delle piastrelle di ceramica registra infatti, nel 2007, una frenata sia nelle quantità prodotte che nelle vendite. Il rialzo dei prezzi medi, sia sul mercato interno che su quelli internazionali, sostiene il fatturato, in leggero aumento, mentre i costi crescono in modo più marcato. Il censimento dell’internazionalizzazione produttiva evidenzia 116,44 milioni di metri quadrati prodotti (+1,41%) ed un fatturato di 916,8 milioni di euro (+4,67%).
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, i quasi 380 milioni di mq. di piastrelle italiane esportati sono stati destinati, per il 55,89%, verso i mercati europei, mentre il restante 44,11% verso i continenti più lontani. A livello comunitario, la Germania registra la flessione maggiore (-12,8%) che annulla le positive performance di Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca e Lituania. Segna il passo la Francia (-1,68%), mentre la Grecia cresce del +4,28%. La marcata flessione dei mercati extracomunitari (-6,49%) origina dalla crisi del mercato immobiliare americano (Stati Uniti –15,42%), a cui si uniscono le flessioni di Asia (-4,06%) ed Oceania (-5,12%). Elementi positivi derivano da alcuni singoli paesi, su tutti la Russia che segna un +7,51%.