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Scritto da Stefano Fogliani   
domenica 14 febbraio 2010

Giornataccia per TAV Noselli (sassuolocalcio.it)
Giornataccia per TAV Noselli e per tutta la squadra (sassuolocalcio.it)
SASSUOLO-GALLIPOLI 1-2 - Sarà il "Martelli" di Mantova, e saranno soprattutto le due gare successive (Brescia e Cesena) a dire se l’inopinato stop di sabato è solo un “fisiologico” (Pioli dixit) pomeriggio storto dopo tre mesi da sogno o se, come non mancherà di far notare qualche gufo, giratasi dall’altra parte la dea bendata il Sassuolo è tornata la squadra in grado di vincere – o, ahinoi – perdere con tutti. In attesa di controprove, propendiamo per la tesi di Lord Brummel: che quello visto sabato pomeriggio al Braglia non fosse il miglior Sassuolo possibile si era visto già dopo mezzora, e non solo perché Daino aveva già sbloccato il risultato, quanto perché appariva evidente ai più che, quando Valeri fa il Magnanelli e Noselli non fa il Noselli la manovra neroverde ne risente eccome. Aggiungiamoci un pomeriggio da dimenticare per i due esterni difensivi e il buon approccio alla gara dei giallorossi (corsa e cuore tutti gallipolini e un Mancini che, a tratti, sembrava il Mancini della Sampdoria) e la ricetta per il dopopranzo più indigesto che si potesse immaginare è servita.

“Non siamo stati né determinati né determinanti”, ha ammesso nel dopogara Pioli, facendo ben capire come ben altre fossero le aspettative legate a Sassuolo-Gallipoli, ma le recriminazione del mister si sono – saggiamente – fermate qui: del resto, dopo aver visto il Sassuolo provare comunque a costruire per sprecare - anche per la bravura di Koprivec, ma anche perché il tridente tascabile scelto a inizio gara quasi mai ha avuto ragione dei tre marcantoni che Giannini ha messo a guardia della sua area di rigore - non è nemmeno che il tecnico neroverde, privato di Martinetti alla vigilia e con Zampagna non al top potesse osare più di quello che ha osato, almeno in avanti. Ci si può consolare, e ben vedere, con la classifica (Sassuolo sempre secondo, la mancata vittoria del Lecce sui cugini gialloblu e le sconfitte di Cesena e Ancona confermano come il campionato non abbia ancora scelto i suoi padroni) e anche con il ritorno di Zampagna, la cui possanza verrà utile in futuro, quando si tratterà di scardinare difese munite come quella apparecchiata da Giannini al Braglia, ma i motivi di soddisfazione, in coda ad un pomeriggio che sa tanto di occasione persa, finiscono qui.

Chi si aggrappa alla sfortuna – questa volta non c’entra – o a quell’ultimo lampo con il quale prima Titone, poi Masucci e Bressan per poco non regalavano ai neroverdi il pareggio sbaglia: la sostanza del pomeriggio del Braglia è che il Gallipoli ha giocato meglio e ha vinto con merito al cospetto di un Sassuolo prigioniero della solita nemesi. Non è la prima volta – succedeva con Remondina e Allegri, per chi c’era, successe anche con Mandorlini – che il Sassuolo spreca occasioni importanti, e il fatto che, delle squadre di testa, non sia l’unica ad avere toppato rafforza l’idea che più che una nemesi tutta neroverde si tratti di un’inevitabile pedaggio da pagare alla serie B. Quindi niente drammi, e guardare avanti anche se, dopo un pomeriggio del genere, anche il "Martelli" non è più il prato per un picnic ma il teatro di un’altra possibile battaglia. Da vincere, giusto per ribadire a Brescia e Cesena, che inseguono e che incroceranno i neroverdi dopo Mantova, che quello con il Gallipoli è stato, appunto, solo un episodio.

Sassuolo-Gallipoli 1-2

(5’ Daino, 30’ s.t. Mancini, 46’ s.t. Zampagna)

Voti e soprannomi

WALTER idrostop mastic BRESSAN

6,5

TIZIANO canasta POLENGHI

5

JONATHAN rezzonico ROSSINI

6

MAURO last man standing MINELLI

6

GIANLUIGI rive gauche BIANCO

5

(35’ s.t. MARIO il tronista TITONE)

(sv)

GIGI il bullo RICCIO

6,5

CARL granito VALERI

5,5

(23’ s.t. MARCO il marine GORZEGNO)

(6)

EMILIANO il druido SALVETTI

6

ALESSANDRO treno ad alta velocità NOSELLI

5

GAETANO cuore di tenebra MASUCCI

5,5

DANIELE the fly QUADRINI

5,5

(13 s.t. RICCARDO libro sacro ZAMPAGNA)

(6,5)



Commenti
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peli95   |2010-02-14 06:30:38
brutto passo falso, ma puo' capitare
m.m.  - leadership   |2010-02-14 06:56:52
Quando non si cava fuori un ragno dal buco - come è successo ieri per molti dei
minuti giocati - occorre il Mosè di turno, qualcuno con del carisma che indichi
la via.

Al Sassuolo al momento manca (recupero al Top di Zampagna ed esplosione
definitiva di Riccio permettendo).

Mancava anche gli altri anni, dove le
partite decisive(issime), come raccontato dal buon Fogliani, sono state
sbagliate tutte o quasi.
Sì, i campionati si sono vinti, ma più per enorme
costanza che per killer instinct.

Ci manca l'istinto del killer. Ieri eravamo
un po' alla spera in Dio. E non è che Dio abbia sempre tempo per noi...

Alle
prossime difficilissime tre partite, la prima parte dell'ardua sentenza:
diventeremo mai una squadra grandissima e non solo grande?

Lo spero tanto.
Forza ragazzi.

m.m.

p.s. se proprio vogliamo tentare di inseguire il sogno, è
meglio provarci con uno dei due primi posti, perché i playoffs, proprio per la
carenza di Killeraggio nel nostro DNA, sarebbero una montagna...
reverendo  - le tue turbe   |2010-02-15 08:08:47
Da un po' di tempo a questa parte vedi Killers ovunque....
fogliani  - il lider   |2010-02-15 12:19:06
Il lider era squalificato, mi dicono di farti presente dal Puma fan clèb.
Scherzi a parte, credo si sia sentita molto molto l'assenza di Magnanelli:
Valeri è un mediano di rottura, non un regista basso, e il ritmo della manovra,
che se non prende velocità, con tre punte come avevamo sabato, non decolla, ne
ha inevitabilmnete risentito.
Andrea   |2010-02-15 08:40:31
Concordo con Fogliani e M.M., ci manca l'istinto da killer.

Mi viene poi da
fare una considerazione: quando si tratta di resuscitare i morti, noi ci siamo
sempre! E' successo col Piacenza (squadra ultima e disperata con un mister nuovo
di zecca) e col Gallipoli (le cui vicissitudini sono chiare a tutti), in
entrambi i casi è finita 1-2 dopo che si era stati sotto di due reti, giocando
oltremodo male e mancando un pari immeritato nel finale (ricordata con il
Piacenza il gol di mano di Bressan?).
Due partite in fotocopia
insomma.

Ultima cosa: per me Salvetti sabato è stato da 4, ha smesso di
giocare al 15' dopo che Noselli, anzichè servirgli un pallone facile facile, ha
calciato in porta...da lì in poi non ha fatto altro che trotterellare e
sbuffare. Ha dimostrato insomma il solito carattere che non gli ha permesso di
sfondare nel calcio che conta.

Av salut!
fogliani  - x Andrea   |2010-02-15 12:26:16
Aggiungo che nemmeno Mantova e Grosseto stavano benissimo quando sono venuti a
prendere punti al Braglia, e in proposito ha una certezza e un sospetto. La
certezza è che, cito Brera, Pioli ha costruito una squadra femmina, che si
esalta se attaccatae da' il meglio di se quando ha spazio per esaltare i suoi
solisti. Il sospetto è che non si tratta di resuscitare i morti, ma piuttosto di
pagare un pedaggio ad una categoria curiosa, dove l'exploit del Gallipoli solo
uno dei tanti in un campionato ndecifrabile. I giallorossi, prima di sbancare il
Braglia, avevano già vinto a Brescia e pareggiato a Cesena e, tanto per rimanere
in Romagna, nemmeno il Cesena ha fatto granchè bene con il Crotone. fa bene,
quindi, Pioli a tenere il profilo basso e fiutare pericoli ovunque. In effetti,
arrivano da ovunque.
E se non le sblocchi, gare come quelle contro il
Gallipoli, di solito le perdi.

Un piccolo inciso sul druido: dire che fosse
da 4 vale a dire che Bianco e Plenghi erano da 1: i miei voti sono da anni
Settanta: 4 il iù basso, 8 il più alto: Salvetti ha beccheggiato lì in mezzo,
dando l'impressione comunque di essere l'unico con un po' di piede, anche se, è
vero, l'ha usato pochino.
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