Giornataccia per TAV Noselli e per tutta la squadra (sassuolocalcio.it) SASSUOLO-GALLIPOLI 1-2 - Sarà il "Martelli" di Mantova, e saranno soprattutto le due gare successive (Brescia e Cesena) a dire se l’inopinato stop di sabato è solo un “fisiologico” (Pioli dixit) pomeriggio storto dopo tre mesi da sogno o se, come non mancherà di far notare qualche gufo, giratasi dall’altra parte la dea bendata il Sassuolo è tornata la squadra in grado di vincere – o, ahinoi – perdere con tutti. In attesa di controprove, propendiamo per la tesi di Lord Brummel: che quello visto sabato pomeriggio al Braglia non fosse il miglior Sassuolo possibile si era visto già dopo mezzora, e non solo perché Daino aveva già sbloccato il risultato, quanto perché appariva evidente ai più che, quando Valeri fa il Magnanelli e Noselli non fa il Noselli la manovra neroverde ne risente eccome. Aggiungiamoci un pomeriggio da dimenticare per i due esterni difensivi e il buon approccio alla gara dei giallorossi (corsa e cuore tutti gallipolini e un Mancini che, a tratti, sembrava il Mancini della Sampdoria) e la ricetta per il dopopranzo più indigesto che si potesse immaginare è servita.
“Non siamo stati né determinati né determinanti”, ha ammesso nel dopogara Pioli, facendo ben capire come ben altre fossero le aspettative legate a Sassuolo-Gallipoli, ma le recriminazione del mister si sono – saggiamente – fermate qui: del resto, dopo aver visto il Sassuolo provare comunque a costruire per sprecare - anche per la bravura di Koprivec, ma anche perché il tridente tascabile scelto a inizio gara quasi mai ha avuto ragione dei tre marcantoni che Giannini ha messo a guardia della sua area di rigore - non è nemmeno che il tecnico neroverde, privato di Martinetti alla vigilia e con Zampagna non al top potesse osare più di quello che ha osato, almeno in avanti. Ci si può consolare, e ben vedere, con la classifica (Sassuolo sempre secondo, la mancata vittoria del Lecce sui cugini gialloblu e le sconfitte di Cesena e Ancona confermano come il campionato non abbia ancora scelto i suoi padroni) e anche con il ritorno di Zampagna, la cui possanza verrà utile in futuro, quando si tratterà di scardinare difese munite come quella apparecchiata da Giannini al Braglia, ma i motivi di soddisfazione, in coda ad un pomeriggio che sa tanto di occasione persa, finiscono qui.
Chi si aggrappa alla sfortuna – questa volta non c’entra – o a quell’ultimo lampo con il quale prima Titone, poi Masucci e Bressan per poco non regalavano ai neroverdi il pareggio sbaglia: la sostanza del pomeriggio del Braglia è che il Gallipoli ha giocato meglio e ha vinto con merito al cospetto di un Sassuolo prigioniero della solita nemesi. Non è la prima volta – succedeva con Remondina e Allegri, per chi c’era, successe anche con Mandorlini – che il Sassuolo spreca occasioni importanti, e il fatto che, delle squadre di testa, non sia l’unica ad avere toppato rafforza l’idea che più che una nemesi tutta neroverde si tratti di un’inevitabile pedaggio da pagare alla serie B. Quindi niente drammi, e guardare avanti anche se, dopo un pomeriggio del genere, anche il "Martelli" non è più il prato per un picnic ma il teatro di un’altra possibile battaglia. Da vincere, giusto per ribadire a Brescia e Cesena, che inseguono e che incroceranno i neroverdi dopo Mantova, che quello con il Gallipoli è stato, appunto, solo un episodio.
Sassuolo-Gallipoli 1-2
(5’ Daino, 30’ s.t. Mancini, 46’ s.t. Zampagna)
Voti e soprannomi
WALTER idrostop mastic BRESSAN
6,5
TIZIANO canasta POLENGHI
5
JONATHAN rezzonico ROSSINI
6
MAURO last man standing MINELLI
6
GIANLUIGI rive gauche BIANCO
5
(35’ s.t. MARIO il tronista TITONE)
(sv)
GIGI il bullo RICCIO
6,5
CARL granito VALERI
5,5
(23’ s.t. MARCO il marine GORZEGNO)
(6)
EMILIANO il druido SALVETTI
6
ALESSANDRO treno ad alta velocità NOSELLI
5
GAETANO cuore di tenebra MASUCCI
5,5
DANIELE the fly QUADRINI
5,5
(13 s.t. RICCARDO libro sacro ZAMPAGNA)
(6,5)
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