Stefano Pioli (sassuolocalcio.it) MANTOVA-SASSUOLO 2-1 - Per confermare il tabù del Martelli (un pari l’anno scorso, sempre sconfitte prima) al cospetto di un Mantova che i neroverdi non battono dal 1987, il Sassuolo ha scelto di fare le cose in grande. Se a Dante era infatti bastato un mantovano per attraversare indenne l’inferno, agli uomini di Pioli, di mantovani, non ne sono bastati undici per uscire indenni dal Martelli. Il sommo poeta, però, per risalire dagli inferi al Purgatorio prima, al Paradiso poi, ci aveva messo del suo mentre il Sassuolo nel pomeriggio del Martelli, del suo ce ne ha messo pochissimo. E ha illuso in pochi anche la stilettata con la quale Martinetti ha firmato il gol più bello della stagione neroverde: molli e svagati, rinunciatari fin quasi all’autolesionismo dentro un 4-3-3 finto rischiato da Pioli ma rivelatosi inadatto ai furori mantovani, in pericoloso debito di ossigeno e di condizione in tanti suoi uomini-chiave (Consolini e Polenghi sugli esterni, Magnanelli a centrocampo, cui si sono aggiunti un Gorzegno senza ritmo-partita e un Salvetti senza idee, a tratti quasi indisponente), i neroverdi in partita non ci sono entrati mai, con buona pace degli oltre cento tifosi che pure l’impresa l’avevano fiutata, e di un Mantova che ha vinto segnando due gol senza praticamente tirare mai nello specchio della porta difesa da Bressan. Tant’è: recriminazioni del genere valevano forse una settimana fa, quando la sconfitta contro il Gallipoli fu figlia soprattutto degli errori di mira di Noselli e Masucci, ma non valgono per Mantova, dove il Sassuolo, a ben vedere, ha giusto un episodio – la parata con la quale Handanovic ha stoppato Gigilbullo a fine gara – sul quale recriminare, e un bell’esame di coscienza da farsi prima che siano Brescia e Cesena, a stretto giro di posta, a misurale le voglie di rilancio del Sassuolo. Che al Martelli, oltre che una pericolosa involuzione dal punto di vista della condizione, del ritmo e del gioco (i giornali lo hanno definito “infeltrito”, “smarrito” e addirittura “deprimente”), ha fatto vedere anche sprazzi tardo-mandorliniani, offrendo ai tifosi neroverdi un pomeriggio da squadra che non può fare altro che gestire quanto di buono fatto fin qua, con la consapevolezza che quanto fatto fin qua non basta e la speranza che gli altri continuino a restare dietro, almeno finchè non sarà passata la nottata. PS. Referendum: visto il Sassuolo contro il Gallipoli, rivistolo contro il Mantova, con quanti punti vi accontentereste di uscire dal dittico Brescia-Cesena ?
Mantova – Sassuolo 2-1
42’ Magnanelli (aut.), 12’ s.t. Pellicori, 17’ s.t. Martinetti WALTER idrostop mastic BRESSAN 6TIZIANO canasta POLENGHI 5,5MAURO last man standing MINELLI 5,5JONATHAN rezzonico ROSSINI 6NICCOLO’ cavallo tascabile CONSOLINI 5GIGI ilbullo RICCIO 5,5FRANCESCO il fabbricante di chiavi MAGNANELLI 5EMILIANO il druido SALVETTI 5,5 (21’ s.t. MASSIMILIANO the hunter FUSANI) (5,5)ALESSANDRO treno ad alta velocità NOSELLI 5DANIELE la vipera MARTINETTI 6,5 (29’ s.t. RICCARDO libro sacro ZAMPAGNA) (s.v.)
MARCO il marine GORZEGNO 5,5 (1’ s.t. GAETANO cuore di tenebra MASUCCI) (5,5)
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