Rezzonico Rossini danza col Cittadella (sassuolocalcio.it) CITTADELLA-SASSUOLO 0-0 - Ho fatto la Valdastico e ho avuto ragione. Meno ne ho avuta a puntare sul Sassuolo da trasferta: al Tombolato, infatti, i neroverdi hanno offerto, nel punteggio e nella prestazione, lo stesso piatto insipidino che già avevo ingurgitato nel martedi infrasettimanale, lasciandomi un punto ma molto più di un dubbio. E’ squadra in grado di ambire alla promozione diretta in serie A, questa, soprattutto ora che il Torino si è rifatto sotto e obbliga tutte le pretendenti al secondo posto (il Lecce è scappato, e nove su dieci sembra la fuga buona: almeno un sassolese ha già un piede nella massima serie) a fare i conti con lui ? E che resta prigioniera, oltre che di un gioco spesso scolastico e prevedbile, al quale nessuno sembra in grado di dare la scintilla decisiva, di alcuni equivoci tecnico/tattici, legati soprattutto al rendimento di uomini chiave – Noselli, Salvetti, Zampagna, tanto per citarne tre – non in grado, finora, di garantire il salto di qualità? Mi sbilancio, sperando di essere smentito quanto prima: spero di sì, ma temo di no. Quella che ho visto a Cittadella, e che dopo un primo tempo da sbadigli ha finalmente deciso di osare ma ha trovato sulla sua strada – non è la prima volta, tra l’altro, con il Citta il Sassuolo ha frequentazioni antiche – un Pierobon che sembrava lo Zoff di Spagna 82 è una squadra da playoff, in grado di arrivarci magari prima delle altre, e che rischia, se non cambia passo, di arrivarci però, un tantino più fiacca della altre. Sappiamo bene che tipo di incognite nasconda il finale di stagione, e certo lo sanno anche i giocatori, passati dalla beffa dello scorso anno, e Pioli, che non a caso traveste la sua filosofia di gestione di gruppo (massimo coinvolgimento da parte di tutti e compattezza granitica) in un turnover che, tranne quelli fermi per cause di forza maggiore, lo ha visto, in queste due settimane, ruotare tutti i disponibili, e sappiamo che per giocarlo da grandi i piccoli passi fatti fin qua non servono più. Adesso il passo è tempo di allungarlo, e di allungarlo al Braglia, dove il Sassuolo giocherà tre gare che anche Lord Brummel si è sbilanciato a definire “decisive”. Non crediamo pensasse al derby, Pioli, quanto al fatto che dopo Sassuolo-Reggina, a sette dalla fine, sapremo davvero dove può arrivare il Sassuolo. Se in A senza playoff, se ai playoff oppure se ai neroverdi toccherà ancora masticare amaro.
Con dieci gare ci sta tutto, quello che non ci sta è il non cambiare passo: il punto di Cittadella è come quei biscotti toscani, i “brutti ma buoni”, e pazienza se è stato più brutto per i neroverdi e buono per gli uomini di Foscarini, ma vale giusto il consolidare la classifica (nemmeno troppo, poi, la settima è sempre lì) e un altro passettino fuori dalla crisi. Per un finale da gara da grandi serve altro: il gioco, diceva quello, si fa duro, e i duri devono cominciare a giocare.
Voti e soprannomi
Cittadella-Sassuolo 0-0
WALTER idrostop mastic BRESSAN 6,5TIZIANO canasta POLENGHI 6MAURO last man standing MINELLI 6,5JONATHAN rezzonico ROSSINI 6,5NICOLA pattini d’argento DONAZZAN 6MASSIMILIANO the hunter FUSANI 6 FRANCESCO il fabbricante di chiavi MAGNANELLI 6,5GIGI il bullo RICCIO 6GAETANO cuore di tenebra MASUCCI 6,5(38’ s.t. MARIO il tronista TITONE) (sv)
DANIELE la vipera MARTINETTI 5(1’ s.t. ALESSANDRO treno ad alta velocità NOSELLI) (5,5)DANIELE the fly QUADRINI 5,5(17’ s.t. MARCO il marine GORZEGNO) (6)
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