Il Sassuolo ha sbancato Piacenza (sassuolocalcio.it) PIACENZA-SASSUOLO 1-3 - E adesso? Preso atto che gli uomini di Pioli non sembra ci stiano, a fare la fine dell'anno scorso, aspettiamo il redde rationem con il Braglia e con quell'Ancona che evoca pessimi ricordi e poi vediamo. Lo ammetto: non è granché come disamina tecnica, ma dopo aver visto al Garilli tutto e il contrario di tutto mi metto in attesa di tutto e del contrario di tutto, evito vaticinii, pronostici e disamine e mi affido ai neroverdi, loro sì capaci di tutto, e del contrario di tutto. Anche di perdere con la Reggina, mandando in bestia il popolo neroverde e in depressione il sottoscritto, ma anche di battere un Piacenza decisamente più in forma (in questa fase della stagione pesano più i risultati recenti che non la classifica, e i biancorossi di Ficcadenti stavano meglio, eccome, dei neroverdi) non senza regalare al colto e all'inclita la solita dose di paturnie, santioni e tremori, ma restituendo a chi segue l'avventura dei neroverdi la conferma che questa è una squadra che tradisce, ma mai troppo a lungo. Così, passino i catenacci di Lord Brummel, che ha travestito la maginot alzata nel finale attorno a capitan Piccioni come “uno schema che proviamo spesso, con tre centrali ad irrobustire una linea difensiva a tre che può diventare a cinque in fase di non possesso”, passino le mattane di una squadra che segna e si mette a difendere subito dopo, e passino anche le legittime recriminazioni di un Piacenza che ha dominato a tratti, ma senza trovare mai il pertugio giusto, ma la sostanza non cambia. L'unica profezia azzeccata su questo blog è che questa è una squadra comunque difficile da battere, e costruita per durare. Non per divertire, o non sempre, non per vincere, o non sempre, ma per lottare e provare a dire la sua fino alla fine con tutto quello che ha a disposizione. Sia poi la vena del Martinetti imprendibile di questi tempi, siano le fiammate di Gigi il bullo, che sceglie proprio il suo stadio per fare la miglior partita della stagione, sia il sigillo di quello Zampagna che non aspettava più nessuno o l'inaspettato scatto di Salvetti conta poco: quello che conta è esserci, e averne la consapevolezza. Questo è ciò che i neroverdi hanno portato via da Piacenza, dove contavano solo i tre punti. Morale e consapevolezza conteranno da qui in avanti, visto che adesso, davvero, non si può più sbagliare.
Pagelle e soprannomiPiacenza-Sassuolo 1-39’Martinetti, 24’Cani, 57’Zampagna, 95’Salvetti
WALTER idrostop matic BRESSAN 6,5TIZIANO canasta POLENGHI 6JONATHAN rezzonico ROSSINI 7MAURO last man standing MINELLI 6,5GIANLUIGI rive gauche BIANCO 6CARL granito VALERI 6FRANCESCO il fabbricante di chiavi MAGNANELLI 6,5LUIGI giggilbullo RICCIO 7,5DANIELE the fly QUADRINI 6(EMILIANO il druido SALVETTI) (6,5) DANIELE la vipera MARTINETTI 7,5(MARCO dorian gray PICCIONI) (6)MARIO il tronista TITONE 6 (RICCARDO libro sacro ZAMPAGNA) (7)
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